Il 26 marzo 2025, Roberto Bolle, uno dei ballerini più celebri al mondo, ha festeggiato il suo 50º compleanno. Nato a Casale Monferrato e cresciuto a Trino, nel cuore del Piemonte, Bolle ha dedicato la sua vita alla danza, conquistando palcoscenici internazionali e il cuore di milioni di spettatori.
La regina della danza italiana.

Una vita sulle punte
84 anni quasi tutti passati danzando. Carla Fracci, la ballerina classica più famosa al mondo e considerata una delle più talentuose del Novecento, si è avvicinata alla danza subito dopo la seconda guerra mondiale entrando a far parte della Scuola del Teatro alla Scala dove è stata sempre di casa. Nella sua lunga carriera è stata nel corpo di ballo del London Festival Ballet, il Sadler's Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Ha ballato con tutti i principali danzatori da Rudolf Nureyev a Roberto Bolle, tra i tanti riconoscimenti nella sua carriera il premio del Senato che le è stato attribuito lo scorso anno. Molti dei suoi lavori sono stati realizzati in collaborazione con il marito, il regista Beppe Menegatti, con cui ha avuto un figlio Francesco.
Nata nel 1936 a Milano, costruì la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi ne diventò étoile. Al teatro era rimasta (con qualche alto e basso) sempre legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay. Del 1955 il suo debutto sul palco del Piermarini che era stato un trampolino per i teatri più famosi del mondo.
Figlia di un tramviere, cominciò a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando, seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni dopo. Eppure l'inizio fu "per caso, su suggerimento di una coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale appunto alla Scala di Milano. All'inizio non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell'impegno totale mentale e fisico sino al dito mignolo" come raccontava, riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot Fonteyn, aveva visto in una pausa il coreografo avvicinarsi e correggerle la posizione appunto del dito mignolo.
Fino agli anni '70 aveva danzato con varie compagnie straniere, dal London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet al Royal Swedish Ballet, essendo dal 1967 artista ospite dell'American Ballet Theatre. Dagli anni '80 diresse il corpo di ballo del San Carlo, poi dell'Arena di Verona, infine dell'Opera di Roma, dove era rimasta sino al 2010, fedele anche alla amata attività didattica, di attenzione alle giovani leve. La sua notorietà artistica si legava principalmente alle interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, cui aveva dato una moderna impronta personale, con i capelli sciolti e un leggerissimo tutù, danzandola con compagni di gran fama, anche se era quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile, tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi.
Una fama sempre crescente, una grande popolarità sempre viva. Non è un caso che a lei dedicò una poesia Eugenio Montale, 'La danzatrice stanca', e ancora la fermavano per strada non più per un autografo, ma per un selfie, cui non si sottraeva, sempre presente al suo tempo, piena di vitalità e spirito.

È "con commozione" che la Scala annuncia la morte di Carla Fracci avvenuta oggi nella sua casa di Milano. 'Il Teatro, la città, la danza - spiegano da Piermarini- perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo."
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